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PLATONE: VITA, MORTE E MIRACOLI!

Platone nacque ad Atene nel 427 a.C. da una famiglia nobile. Il suo vero nome si pensa che fosse Aristocle. Nel 408 conobbe Socrate, di cui divenne amico e discepolo. Compì molti viaggi in Sicilia, in particolare a Siracusa, per convincere i governanti di quella regione ad applicare le proprie idee riguardanti la politica. Durante il primo viaggio presso Dionigi il Vecchio conobbe Dione, parente del tiranno, ma il viaggio non ebbe gli esiti desiderati. Al ritorno quando arrivò ad Atene, fondò l'Accademia, la più grande istituzione culturale dell'antichità greca, che tra gli obiettivi ebbe quello di istruire uomini capaci di orientare le scelte politiche. Al primo viaggio ne seguirono altri due, che ebbero lo stesso insuccesso. Platone morì ad Atene all'età di 80 anni, nel 347 a.C.

Platone è uno dei pensatori più geniali della storia della filosofia occidentale. Egli non fu un pensatore sistematico, infatti concepiva la verità come ricerca incessante. Per comprendere il suo progetto filosofico bisogna accennare alla celebre VII Lettera, che scrisse durante la vecchiaia. In essa la politica viene concepita come un'attività degna degli spiriti migliori,  ma i governanti del suo tempo lo delusero profondamente.
Inatti il regime dei Trenta tiranni fu dispotico e sanguinario e il successivo governo democratico si macchiò della condanna a morte di Socrate. Da questi fatti Platone concluse che era impossibile partecipare all'amministrazione dello stato restando onesto, pertanto rinunciò alla carriera politica, ma volle elaborare una filosofia capace di indicare la via per un rinnovamento radicale dell'uomo e per dare vita ad una società migliore.

Buccheri Ilenia
Di Pasquale Carmela
Spinello Anna Maria

Vicino Martina




A Platone sono attribuiti 34 dialoghi, l'Apologia di Socrate e XIII lettere di cui la VII è la più nota.
L'Apologia di socrate è interamente concentrata sull'ottica del processo contro Socrate, il quale venne accusato dal governo ateniese succeduto al governo sanguinario dei 30 tiranni. Sostanzialmente le accuse erano 3: forte critica al governo, corruzione ai giovani e per aver introdotto nuove divinità. Analizziamoli uno per volta. La prima causa sembra essere legata alla critica del governo. Infatti socrate conversava con coloro che si ritenevano sapienti e in realtà scopriva che non erano tali. Per quanto riguarda la corruzione dei giovani era solo una scusa, Socrate amava dialogare. Per la questione dell'introduzione delle divinità, egli parlava di un demone denominato Daimon che lo guidava nelle scelte nel bene e nel male. In realtà, il demone è un concetto più moderno della coscienza che ncora non si conosceva.

Caruso Nunzio